Ce n’est pas parce que j’aime le sport. En réalité, je déteste même le sport qui ne porte aucune des valeurs de tolérance et de fraternité que je crois primordiales et parce que le sport, pourri par les intérêts financiers et la bêtise, finit toujours par provoquer des débordements haineux et des tricheries en tous genres. Il vous en vient certainement, et sans aucun effort, de nombreux exemples à l’esprit : coups de tête, matchs truqués, fraude fiscale, combats dans les tribunes.
Alors en prévision d’une telle
éventualité, je crois que les pauvres de tous pays devraient d’ores et déjà se
mettre ensemble pour monter leur équipe. Et alors là, si on jouait pauvres
contre riches, vous devinez bien qui je supporterais...
Richard Hormain
A proposito di competizione..
Amici sportivi, cisalpini e
transalpini, buongiorno (o buonasera)!
Domenica pomeriggio ho assistito
alla partita di rugby del torneo a sei nazioni tra Francia e Italia. Non è che io ami lo sport. In verità, detesto tutto lo sport che non porta con sé alcun
valore di tolleranza e solidarietà (che ritengo essenziali) e perché lo
sport, corrotto dagli interessi finanziari, ha finito ormai per provocare scontri
e inganni di ogni genere. Vengono in mente facilmente alcuni esempi: testate,
partite truccate, evasione fiscale, scontri in tribuna.
Né ho guardato questa
partita perché si affrontavano i nostri due paesi o perché speravo che l’Italia
battesse la Francia. Chi mi conosce sa, infatti, che per me una competizione
sportiva sarebbe sempre amichevole, senza vedere mai opporsi paesi, nazioni o
città. Ma dal momento che esiste questa forma di competizione che prevede lo scontro di
orgogli e la manifestazione di sciovinismo, io non posso che tifare per il più
debole, sostenere il perdente anziché che il favorito. Mi interessa solo la
possibilità che Davide atterri Golia, che l’orgoglio di vincere (dello
spettatore o del giocatore) sia ridotto in modo tale da non animare nei vinti
un desiderio di rivalsa o di vendetta.
Spero di non aver offeso gli amici
transalpini se è stato qui sottinteso che l’Italia era la squadra più debole.
Il punteggio di 30 a 3 a favore
dei francesi mi è dispiaciuto, ma mi ha consolato vedere gli italiani giocare
con intelligenza e coraggio, meritavano di segnare. Ma, non succedendo nulla,
ho perso interesse per la partita.
Spero di non aver offeso i miei
compatrioti francesi non supportando incondizionatamente la Francia.
Ma perché si deve sostenere una
squadra piuttosto che un’altra? Per quel che ne so non vi è nulla, né un conflitto armato, né una
divergenza politica o religiosa, un desiderio di supremazia, né tantomeno un
contenzioso storico che oppone la Franca all’Italia, gli italiani ai francesi.
Non c’è dunque alcun motivo di creare una contrapposizione artificiale tra di noi
con lo sport. Conclusione: io tifo chi voglio.
L’unica ragione che può portare
due popoli allo scontro è l’ingiustizia. E questo è ciò che la politica
europea, occupata a promuovere e diffondere il liberismo economico, ha fatto
nel corso di questi ultimi trent’anni: ha messo in competizione i ricchi con i
poveri, i paesi più ricchi con quelli più poveri. Cosa c’è di più ingiusto di
una competizione ineguale?
Spero che non sarà organizzata,
come nel 1914, una partita tra poveri! Non si sa mai: un piccolo massacro consentirebbe
di aumentare la crescita di ben l’1% per i più ricchi proprietari del mondo..
Sono sicuro che qualcuno ci ha pensato.. Quindi, in attesa di un tale evento,
credo che i poveri di tutti i paesi dovrebbero unirsi per creare la loro
squadra.
E se si dovesse giocare la partita poveri contro ricchi, è facile intuire per
chi tiferei..
PS: Voglio rassicurare i lettori:
questo articolo non contiene alcun pregiudizio politico. Che noi siamo
governati da Pietro, Paolo o Jaqueline, è indifferente. Ciò che conta è come
siamo, o no?
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