Eh oui, en août dernier, Francine et moi avons passé quelques
jours en Lettonie avec Giancarlo et Marisa. Il faut que je vous raconte, moi aussi, pourquoi ça s'est fait.
Je ne sais pas comment cette idée a surgi dans le cerveau
imprévisible de Giancarlo, mais il se trouve que notre belle-fille, la femme de Fred, est
lettone et ça doit certainement avoir un rapport. Certains d’entre vous se souviennent
peut-être de cette réception officielle de jumelage qui avait lieu à Calusco,
il y a trois ans je crois, quand Giancarlo m’a traîné sur scène pour annoncer avec
lui que nous allions nous jumeler avec la Lettonie. Evidemment, il ne s’est rien
passé depuis. Ce genre de projet ne s’impose pas d’emblée ; il faut du
temps pour que l’idée fasse son chemin dans les esprits.
Sans attendre, nous avons cependant envisagé de remettre à
l’honneur les échanges de jeunes, comme cela se faisait autrefois, au début de
notre jumelage, et nous avons imaginé le scénario suivant :
- un groupe de jeunes français décolle avec Ryanair de
Frankfurt-Hahn, - un groupe de jeunes italiens part de Bergamo-Orio al Serio le même jour,
- chacun avec un ou deux accompagnateurs,
- ils se retrouvent à Riga, où ils logent ensemble dans une des auberges de jeunesse de la ville qui ne sont vraiment pas chères,
- ils mangent letton (maximum 5 euros pour un repas complet, boisson comprise),
- ils visitent la vieille ville, le quartier art nouveau, le quartier russe, les églises orthodoxes, luthériennes, anglicanes, quelques-uns des innombrables musées ; ils passent une journée à la mer, une autre en excursion le long du fleuve Daugava, une troisième dans une région de l’intérieur des terres, à Cesis, Bauska ou Ergli ; ils s'assoient aux terrasses pour écouter les orchestres différents qui y jouent chaque soir ; ils assistent aux spectacles et aux fêtes qu’on donne tout au long de l’été…
Et voilà une semaine vite passée, trop vite même !
Et puis tout à coup, en mai dernier, à la fin de la réunion des
comités de jumelage à Calusco, Giancarlo a lancé : « Io
voglio visitare la Lettonia. » Pris de court, j’ai réussi à bafouiller : « Hein ?
Quoi ? »
« Marisa ed Io vogliamo vedere Riga.- Quando ? » Je lui ai demandé.
Et Giancarlo, avec un regard terrible a dit : « Quest’ anno. In luglio, siamo liberi. »
Je regarde Francine. Elle n’hésite pas un instant : « C’est d’accord. »
Bon, en juillet, ça n’allait pas pour nous parce que nous avions prévu d’aller voir ma sœur en Auvergne, mais nous avons trouvé une date à la fin du mois d’août. Et voilà comment Giancarlo et Marisa se sont retrouvés là.
Enfin, ce n’est pas vraiment ça que je devais vous raconter, mais plutôt comment la Lettonie était entrée dans ma vie. Voici, en quelques mots.
En 2006, Fred faisait partie d’un groupe de
saxophonistes qui représentait le Luxembourg au festival international des
saxophonistes à Ljubljana, en Slovénie. Au même moment, Ilze Lejina y
représentait la Lettonie avec son quartet de filles saxophonistes « [Next] ».
Rencontre, coup de foudre ; Ilze vient vivre et travailler ici ; Fred
va (un peu) vivre et travailler là-bas. Ils font deux enfants et de Francine et
moi-même des grands-parents très heureux. Nous partons à la découverte de la Lettonie et nous en tombons
immédiatement amoureux. Nous y allons maintenant chaque année et nous avons toujours
autant envie de partager notre amour pour ce pays.
Alors, merci, Giancarlo, pour ton coup de folie !
Richard
OK GIANCARLO! PER QUANTO RIGUARDA LA LETTONIA, SPIEGO IO.
Eh sì, lo scorso agosto io e Francine abbiamo trascorso
qualche giorno in Lettonia con Giancarlo e Marisa. Bisogna che racconti anche
io, il motivo per cui tutto ciò sia accaduto.
Non so come questa idea sia sorta nella mente
imprevedibile di Giancarlo, ma si dà il caso che nostra nuora, la moglie di
Fred, sia lettone e ciò deve avere per forza un legame. Può darsi che alcuni di
voi si ricorderanno del ricevimento ufficiale del gemellaggio che ha avuto
luogo a Calusco, penso tre anni fa, quando Giancarlo mi ha trascinato sul palco
davanti a tutti per annunciare insieme che stavamo per fare un gemellaggio con
la Lettonia. Evidentemente da allora non era più successo nulla. Questo
progetto non era fattibile immediatamente; ci vuole tempo affinché l'idea si facesse
strada nelle menti.
Senza aspettare però abbiamo preso in considerazione
l'idea di ripristinare gli scambi tra giovani, come si faceva una volta,
all'inizio del nostro gemellaggio; e abbiamo immaginato il seguente scenario:
⁃ un gruppo di giovani decolla con la
Ryanair dal' aeroporto di Francoforte,
⁃ un gruppo di giovani italiani parte lo
stesso giorno dall'aeroporto di Orio al Serio,
⁃ ciascuno con uno o due compagni,
⁃ si incontrano a Riga, dove alloggiano insieme in uno degli ostelli della
città che sono davvero a buon mercato,
⁃ mangiano lettone (massimo 5 euro per
un pasto completo, bevande incluse),
⁃ visitano la città, il quartiere Art
Nouveau, il quartiere russo, le chiese ortodosse, luterane, anglicane, alcuni
dei numerosi musei; passano una giornata al mare, trascorrono un'altra giornata
facendo un escursione lungo il fiume Daugava, una terza giornata in una regione
dell'entroterra, a Cesis, Bauska o Ergli; si siedono sulle terrazze per
ascoltare le diverse orchestre cheti suonano ogni sera; assistono agli
spettacoli e partecipano alle feste che vengono organizzate durante tutte
l'estate…
Ed ecco una settimana che passa velocemente, anche
troppo!
Ma ancora una volta non è successo niente. Sicuramente
per mancanza di volontà. Avevo l'impressione che noi sembrassimo un po' fuori
di testa con il nostro desiderio di Lettonia, con il desiderio di risvegliare
il vecchio gemellaggio sonnolento. Così ho gettato la spugna : « Non
ne vale la pena! Meglio rinunciare a questa follia.»
E poi all'improvviso, lo scorso maggio, al termine della
riunione del comitato del gemellaggio a Calusco, Giancarlo ha affermato: «
Io voglio visitare la Lettonia.»
Preso alla sprovvista, Sono riuscito solo a
farfugliare: « Eh? Cosa?»
« Marisa ed io vogliamo vedere Riga.»
« Quando?» Gli ho chiesto.
E Giancarlo, con uno sguardo terribile ha
detto: « Quest’ anno. In luglio, siamo liberi.»
Io guardo Francine. Lei non esita un attimo: «
D'accordo.»
Ebbene, nel mese di luglio a noi non andava
bene perché avevamo previsto di andare a trovare mia sorella in Auvergne, ma
abbiamo trovato una data alla fine di agosto. Ed ecco come Giancarlo e Marisa
si sono ritrovati là.
Davanti alla cattedrale ortodossa.
Ad un lato del mercato centrale
A bere e mangiare lettone.
Alla fine, non è proprio ciò che vi dovevo
raccontare, ma piuttosto come la Lettonia era entrata nella mia vita. Ecco
come, in poche parole.
Nel 2006, Fred faceva parte di un gruppo di
sassofonisti che ha rappresentato il Lussemburgo al festival internazionale dei
sassofonisti a Ljubiana, in Slovenia. Allo stesso tempo Ilze
Lejina vi rappresentava la Lettonia con il suo quartetto di ragazze
sassofoniste che si chiama « [Next] ». Incontro e colpo
di fulmine; Ilze viene a vivere e a lavorare qui; Fred va (per un breve
periodo) a vivere e a lavorare là. Fanno due figli e rendono me e Francine dei
nonni molto felici. Partiamo alla scoperta della Lettonia e ce ne innamoriamo
immediatamente. Adesso ci andiamo ogni anno ed abbiamo sempre la stessa voglia
di condividere il nostro amore per quel Paese.
Allora grazie Giancarlo per il tuo momento di
follia!
Richard
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